Intelligenza artificiale e pace

19.01.2024

Giornata Mondiale della Pace 2024-Papa Francesco ci invita a approfondire le possibilità e i rischi dell’IA
Nel suo messaggio per la 57ª Giornata Mondiale della Pace 2024, Papa Francesco considera l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla pace globale e invita la comunità internazionale a “…lavorare unita al fine di adottare un trattato internazionale vincolante, che regoli lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale nelle sue molteplici forme. L’obiettivo della regolamentazione, naturalmente, non dovrebbe essere solo la prevenzione delle cattive pratiche, ma anche l’incoraggiamento delle buone pratiche, stimolando approcci nuovi e creativi e facilitando iniziative personali e collettive”.
Le nuove tecnologie devono sempre essere utilizzate per “il perseguimento della pace e del bene comune, al servizio dello sviluppo integrale delle persone e delle comunità”. Papa Francesco ha esortato i leader mondiali a garantire che i progressi dell’intelligenza artificiale “servano in ultima analisi la causa della fraternità umana e della pace”.
Molte voci si uniscono e desiderano collaborare con questa iniziativa. La professoressa Catherine Belzung, co-coordinatrice del Centro per il dialogo con la Cultura del Movimento dei focolari ha affermato: “Ciò che mi colpisce di questo messaggio è innanzitutto che è rivolto non solo ai cattolici, ma a “tutti gli uomini e le donne del nostro tempo”. Egli ritiene che siamo tutti responsabili di questa sfida e non solo alcuni decisori. È un messaggio equilibrato, nel senso che mette in evidenza non solo i rischi ma anche i possibili benefici di queste tecnologie, perché possono promuovere la fraternità e la pace. E infine, dimostra che il Pontefice è molto in sintonia con i nostri tempi, attento alle sfide contemporanee: è un invito per tutti noi a fare lo stesso”.
Isabel Gatti, Coordinatrice internazionale di NetOne, esprime: “È con grande gioia che ho ricevuto il messaggio di Papa Francesco sulla pace e il suo rapporto con l’intelligenza artificiale. A livello globale, la disuguaglianza sta crescendo in tutte le dimensioni e gli sviluppi tecnologici stanno alimentando questo processo. Come società, stiamo trascurando la nostra responsabilità di garantire che i beni culturali dell’umanità – compresi quelli digitali – possano raggiungere tutti. Abbiamo bisogno di principi etici condivisi per superare questa crisi e cambiare il paradigma di sviluppo prevalente. Questa è l’unica base possibile per creare le condizioni affinché il nostro pianeta diventi una Terra di Pace”. Paul O’Hara, professore dell’Istituto Universitario Sophia sottolinea: “Per le tante persone abituate al fatto che la Giornata Mondiale della Pace possa costituire un’occasione per un appello del Pontefice alla pace e una condanna delle varie guerre in corso, il messaggio di quest’anno, che pone l’attenzione sull’intelligenza artificiale, potrebbe risultare qualcosa di sorprendente o, addirittura, deludente. A ben guardare però, si tratta di un annuncio profetico che anticipa una possibile fonte di divisioni fra le persone e anche fra le nazioni”.

L’ambivalenza intrinseca degli sviluppi tecnologici
Il messaggio sottolinea la “dimensione etica” di queste nuove tecnologie che stanno trasformando l’umanità in tutti gli aspetti della vita. La professoressa Belzung fa notare che “Il Papa sottolinea che la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche come quelle portate dall’Intelligenza Artificiale non sono neutrali, ma possono portare con sé pericoli per la coesione sociale e la pace legati al loro uso indiscriminato. Questo è vero in diversi ambiti e il Papa ne indica esplicitamente alcuni, come l’uso diffuso della sorveglianza della popolazione, il rischio che armi sofisticate cadano nelle mani di gruppi non statali, o il prendere di mira le persone senza che i sistemi artificiali siano rallentati dalla percezione della devastazione causata.”
Sebbene Papa Francesco non abbia affrontato direttamente il potenziale uso dell’intelligenza artificiale nelle armi nucleari, si pone una domanda: “Quale impatto avranno le nuove tecnologie digitali sulle vite individuali e sulle società, sulla stabilità internazionale e sulla pace?”. Secondo il pontefice, “il mondo non ha bisogno di nuove tecnologie che contribuiscono allo sviluppo ingiusto del commercio e del traffico di armi e di conseguenza finiscono per promuovere la follia della guerra”.
Il Papa esorta a un dialogo interdisciplinare, uno sviluppo etico degli algoritmi (algo-etica) e l’inclusione di voci diverse nei processi decisionali. Conclude con la speranza che lo sviluppo dell’IA possa contribuire alla fraternità umana e alla pace nel mondo perché “la pace è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono gli altri nella loro inalienabile dignità, e di una sincera cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutti gli individui e i popoli.
Come NetOne vogliamo unirci agli sforzi di tanti per promuovere e incoraggiare una cultura di pace.

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