Un seminario interdisciplinare per dialogare su un oggetto fondante la nostra umanità
Occorre un umile “sfregarsi reciproco” perché in una comunanza di vita possa accendersi una scintilla di verità. Questa idea, platonicamente echeggiante, è stata sperimentata nei giorni 27-29 gennaio 2022 attraverso il seminario Dialoghi interdisciplinari sul “tra” promosso dalla Scuola di Postdottorato dell’Istituto Universitario Sophia (IUS). Il ricchissimo programma ha visto alternarsi studiosi di alto profilo e giovani ricercatori in un confronto assai vivace attraverso diversi ambiti disciplinari − dalla filosofia al diritto, dalla psicologia all’economia, dalla sociologia all’epistemologia, dalla pedagogia alla teologia – e esprimendo visioni di diverse matrici culturali dall’Europa all’America Latina.
Il programma è stato elaborato grazie al contributo di docenti della Pontificia Università Gregoriana di Roma, dell’Università di Lyon, di Pisa, della LUMSA, di Sassari, di Bologna, del Pernambuco (Brasile), della Fondazione Zancan di Padova.
Lo “sguardo” che si è aperto, in un gioco di affascinanti rimandi tra una disciplina e l’altra, espressi con linguaggi formali diversi, ha orientato in modo inedito alla conoscenza di un medesimo enigmatico, ma vitale oggetto: la relazione sociale, scoperta più vera nella misura in cui lascia trasformarsi da e in una terzietà che la genera e rigenera più in profondità.
Nell’ambito del seminario, hanno esposto le loro ricerche Isabel Gatti, coordinatrice internazionale di NetoOne, e Cristina Montoya, professoressa incaricata presso lo IUS e coordinatrice di NetOne Colombia.
Gatti ha dissertato su Il “tra” come mediazione una prospettiva per la comprensione delle diversità culturali, con un caso studio: “Alcune tracce sul rapporto tra culture nella vita e il pensiero di Chiara Lubich”, mentre Montoya ha parlato de “Il “tra” come relazione emergente e le sfide del Metaverso.