"Comunicazione e unità - le persone"
Relazione e condizionamenti
Jose Maria Poirer
Giornalista, esperto di cinema e letteratura, vive a Buenos Aires dove
collabora con i maggiori quotidiani argentini. Dirige la rivista
culturale "Criterio" ed è direttore del Museo del Cinema di Buenos
Aires.

Alcuni studiosi credono che con la crescita costante delle comunicazioni sociali si stia creando perfino un altro tipo di civiltà, più immediata e più universale secondo alcuni, più ingiusta e caotica secondo altri. L’irruzione dell’immagine e più recentemente di tutte quelle che vengono chiamate le nuove tecnologie, stanno incidendo non solo nella quantità e nei modi dell’informazione, ma anche negli stessi rapporti sociali e nello stesso modo di percepire il mondo e di vivere in esso. In sintesi, i mezzi di comunicazione stanno cambiando e stanno rielaborando la nostra cultura.
Credo che se noi guardiamo i condizionamenti in questa prospettiva, bisogna aver presente che, almeno per il giornalista sono in gioco tre fedeltà: la fedeltà al pubblico; la fedeltà alle fonti di informazione; la fedeltà alla pubblicità. Toccherà all’etica dirci come porci in ogni situazione, perché sta di fatto che senza uno di questi tre elementi e la conseguente fedeltà a loro, non c’è più giornalismo oggi. Se al posto della pubblicità ci possono essere istituzioni politiche, aziendali, religiose, secondo me non cambia sostanzialmente il tema dei condizionamenti.
Chiara Lubich, stamattina, nel suo intervento ci ha offerto molteplici spunti su vari argomenti che riguardano questo tema e sui quali, penso: si dovrà tornare più volte, da diverse angolature ad approfondire i contenuti e a far scendere queste idee, queste suggestive intuizioni nel quotidiano. Le esperienze sono per noi il modo di cercare di calarci nel concreto, come Chiara ha accennato.