Se “le enormi correnti migratorie che attraversano lo scenario mondiale di oggi non costituiscono soltanto un fenomeno geopolitico, economico o antropologico ma anche un fenomeno mediatico in cui si gioca la battaglia per l’identità e la sovranità”, allora “il giornalismo avrebbe il ruolo fondamentale di offrire quell’informazione chiara, vera e più completa possibile che permetterebbe alla società di conoscere ed accogliere le nuove realtà senza demonizzarle”. Così Cristina Montoya, sociologa della comunicazione all’ Istituto Universitario Sophia , introduce il quinto incontro del progetto “Giornalisti e migrazioni”, promosso da Netone insieme al Gruppo Editoriale Città Nuova e al Movimento dei Focolari.
Svoltosi a Beirut, capitale del Libano, presso il Mariapolis Centre di Ain Aar, dal 24 al 27 novembre scorso, l’incontro è stato l’occasione per rinnovare la proposta di un nuovo modello di giornalismo, definito “dialogico”: un approccio all’informazione che individua nuovi obiettivi per il racconto mediatico e nuovi metodi, e che si propone come “antidoto” ad una informazione stereotipata, parziale, emozionale e distorta.
Per la quinta e unica tappa italiana del progetto “Giornalisti e migrazioni” NetOne ha scelto la Sicilia e due suoi luoghi-simbolo degli sbarchi e della prima accoglienza dei migranti, entrambi nel ragusano: Pozzallo, punto di approdo sulla costa meridionale dell’isola, e Chiaramonte Gulfi, a poche decine di chilometri dal mare, dove si sperimenta un modello di accoglienza diffusa secondo il sistema SPRAR, di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Proprio da questo piccolo comune nell’entroterra si apre la due-giorni di NetOne sul tema “I contesti dell’accoglienza e dell’integrazione. Narrativa e interpretazioni del fenomeno migratorio , verso un “giornalismo dialogico”.
Ad inaugurare i lavori, nella Sala congressi Leonardo Sciascia, presso il complesso dell’antica chiesa di San Francesco, saranno Vittorio Fornaro, Sindaco di Chiaramonte Gulfi, Alessandro Brullo, Presidente della Cooperativa Fo.Co. (Formazione e Comunione) che nel Comune gestisce progetti di accoglienza SPRAR, e Michele Zanzucchi, direttore del periodico Città Nuova e membro del Comitato Internazionale di NetOne.
I media siano strumento di verità, giustizia, inclusione sociale e fraternità universale, mediatori interculturali e veicolo e insieme “luogo” di dialogo. È la missione oggi dei mezzi di comunicazione di massa, per come è emersa dal "World Media Congress 2016 ", il forum mondiale di professionisti del giornalismo, che si è concluso a Tagaytay, nelle Filippine, il 12 ottobre scorso.
Centinaia gli operatori dei media, gli studenti e gli educatori, provenienti da diversi continenti, che si sono confrontanti sulle sfide che oggi interpellano i professionisti della comunicazione e sul senso più vero di un “mestiere” che l’avvento del digitale ha trasformato offrendo nuovi strumenti e modalità di interazione e racconto.
Fra i presenti anche Michele Zanzucchi, direttore dell’edizione italiana di Città Nuova, e Stefania Tanesini, del servizio informativo dei Focolari, entrambi membri della Commissione Internazionale di NetOne, la rete mondiale dei comunicatori per un Mondo Unito.
Al centro dei loro interventi la proposta di un “giornalismo dialogico”, che traduce un nuovo modo di intendere il ruolo e l’agire dei media: non un mezzo di distruzione e denigrazione dell’altro, o di affermazione personale, ma uno strumento per creare ponti fra gruppi religiosi, etnici e culturali diversi, o in seno alle piccole comunità, e contribuire alla costruzione della fraternità universale. È la proposta di “un modello di comunicazione che non è invadente ma attento alle esigenze della società; che non distrugge gli altri attraverso la competizione ma è guidato da un rapporto autentico con il pubblico; che non sfrutta la sofferenza delle persone, ma si ferma rispetto alla presenza di Dio in ogni persona”.
by Vanessa M. Puno
World Media Congress 2016 : dialogic journalism is a means of universal fraternity
The recently held World Media Congress 2016 in Tagaytay, Philippines with the theme “Synergy in Media: Empowering People in Facing Global Challenges” on October 10 to 12 endorsed by Commission on Higher Education was organized by the International Christian Organization of the Media, New City Press and Institute of Spirituality in Asia which has gathered hundreds of media practitioners, students, and educators to face the challenges and issues in media with truth and authenticity and awareness of the need to dialogue and to collaborate old and young minds for to be empowered is the pursuit of truth and justice.
The idea of holding the World Media Congress in the Philippines was conceptualized three years ago when Jose Aranas, the recipient of the International Journalism and Media Awards, Interreligious Initiative category in Panama City mentioned that in the Philippines we will be celebrating the 30th anniversary of the EDSA People Power Revolution in 2016 which became the impetus for the realization of its plan to hold the World Media Congress in the Philippine soil.
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